Trattamento per insufficienza venosa con ozonoterapia 

Il  Trattamento per insufficienza venosa con ozonoterapia  utile per le  gambe gonfie dolenti e pesanti: cosa le rende doloranti e come l’ozonoterapia può essere d’aiuto ?

E’ in arrivo la bella stagione e come ogni anno, aumenta la voglia di scoprirsi e di mettere in bella mostra le gambe, liberandoci delle calzature pesanti e delle calze in cui le abbiamo costrette durante il lungo inverno. Purtroppo la bella stagione e il caldo che la contraddistingue portano con sé ripercussioni negative sulle nostre gambe. Infatti spesso la circolazione ne risente in maniera negativa e le gambe si gonfiano provocando anche dolore e indolenzimento.

Ma mantenere le gambe leggere e scongiurare il rischio di pesantezza è possibile, l’Ozonoterapia infatti mantiene e aiuta a ripristinare la corretta circolazione sanguigna. Cause delle gambe gonfie, pesanti e dolenti  Fondamentalmente la sensazione di pesantezza e di tensione è data dalla ridotta capacità del nostro corpo di pompare il sangue dal basso verso l’alto, nella fase di “ritorno circolatorio”, con conseguente ristagno del sangue negli arti inferiori.

Specie nel sesso femminile, si verificano disturbi agli arti inferiori, come sensazione di pesantezza, tensione, gonfiore alle gambe, alle caviglie e ai piedi. Anche se spesso tali disturbi compaiono alla sera, e vengono quindi considerati come ovvia conseguenza di una giornata faticosa, non devono essere sottovalutati, in quanto possono essere i primi sintomi di un’alterazione della microcircolazione degli arti inferiori.

Il sesso femminile n’è più colpito a causa dell’azione degli ormoni estrogeni, che rilassano la muscolatura liscia delle pareti dei vasi sanguigni favorendo il ristagno del sangue; inoltre tali ormoni aumentano la permeabilità dei capillari, facilitando il passaggio dei liquidi nei tessuti circostanti, causando gonfiore.

Ciò spiega il fatto che il verificarsi delle sensazioni di gambe gonfie e pesanti sia più pronunciato a partire dalla pubertà, nei periodi premestruali, nelle gravidanze e, a volte, in periodi precedenti o che accompagnano la menopausa. Altri fattori sono: il sovrappeso, la stitichezza, la vita sedentaria, la gravidanza, l’assunzione della pillola anticoncezionale, utilizzo di indumenti troppo stretti e/o tacchi alti e l’eredità.

Cosa fare? Innanzitutto, il medico valuterà se sarà il caso di instaurare una terapia farmacologica e/o procedere con indagini più approfondite (consulto angiologico, doppler venoso e arterioso ecc). Una terapia molto valida per questo tipo di problemi è l’Ozonoterapia, ancora meglio se associata al linfodrenaggio meccanico.

 L’Ozonoterapia migliora l’attività della microcircolazione sia diretta che indiretta per il fatto che ottimizza l’elasticità della membrana dei globuli rossi, facilitandone la deformabilità e il passaggio nei piccoli capillari, e in questo modo facilita il rilascio dell’ossigeno ai tessuti. L’Ozonoterapia in angiologia è indicata in diverse importanti patologie, in particolare nell’insufficienza venosa agli arti inferiori e nell’ insufficienza arteriosa.

Nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica, si opera ormai da tempo riscontrando risultati positivi, sia sotto l’aspetto funzionale che estetico. I pazienti hanno evidenziato un miglioramento della condizione vascolare di entità oggettivamente significativa. Come avviene il trattamento? A seconda del tipo e della gravità della problematica, le vie di somministrazione si distinguono in: LOCALE: infiltrazione sottocutanea mesoterapica GENERALE: Autoemotrasfusione ozonizzata (si prelevano 100ml di sangue da una vena del braccio, che poi viene addizionato con l’ Ossigeno-Ozono e successivamente reinfuso endovena).

Link Utili:

L’ozonoterapia consiste nell’uso di una miscela di ossigeno e ozono per scopi terapeutici. Esistono diverse modalità di somministrazione dell’ozono a seconda della patologia da trattare.The American Cancer Society, considera l’ozonoterapia e l’esposizione a ozono inutili o dannose, e diverse revisioni sistematiche confermano l’assenza di evidenze sanitarie positive. Secondo altri punti di vista la validità scientifica di questa forma di terapia sarebbe controversa: se taluni ritengono che l’ozono abbia proprietà terapeutiche, altri ritengono che si tratti di una pratica non scientifica priva di effetti benefici. L’Istituto Superiore di sanità, rilevando la mancanza di dati qualitativamente e quantitativamente sufficienti a generare delle evidenze scientifiche, nel 2006 convocò una conferenza di consenso al fine di analizzarne i principali aspetti epidemiologici, economici e organizzativi del trattamento per lombosciatalgie da ernia discale. La stessa Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia fa rientrare tale pratica nell’alveo delle medicine non convenzionali per le quali deve essere doverosamente informato il paziente circa le riserve esistenti sulla asserita efficacia terapeutica. Secondo i sostenitori di questa tecnica si otterrebbero, nei casi di dorsopatia, risposte positive fino al 70-80% dei casi. Secondo ricercatori dell’Università di Siena la tecnica sfrutterebbe i seguenti meccanismi d’azione sul dolore:

  • L’attivazione del sistema antinocicettivo discendente.
  • Rilascio di endorfine, che bloccano la trasmissione del segnale nocivo al talamo e la corteccia cerebrale
  • Ipostimulatione con elevazione della soglia di attivazione, collegato alla degenerazione ossidativa dei nocicettori-C.
  • Simultanea stimolazione psicogena del sistema analgesico centrale indotta dalla iniezione di gas, in qualche modo a causa di un utile effetto placebo.
  • Localizzata ossigenazione e analgesia, importante in termini di rilassamento muscolare e vasodilatazione e riattivazione del metabolismo muscolare, favorendo l’ossidazione del lattato e la conseguente neutralizzazione dell’acidosi, inoltre si ottiene una maggiore sintesi di adenosina trifosfato (ATP) con riassorbimento del Ca2+ e infine un riassorbimento dell’edema. Inoltre, un ulteriore effetto analgesico può essere derivato dalla induzione di enzimi antiossidanti.

Prove su animali dimostrerebbero che l’iniezione di ossigeno decomprime l’ernia del disco con conseguente ritiro del disco, ciò con prove sufficienti sulla sicurezza del trattamento clinico. (Wikipedia)

Appuntamenti
Whatsapp
Email