Che cosa è l’ ozonoterapia? Cos’è, come funziona e quali benefici offre l’ossigeno-ozono terapia
è un trattamento di terapia medica , basato sulla somministrazione di una miscela di ossigeno (o2) e ozono medicale (o3) all’interno dell’organismo, attraverso l’impiego di differenti tecniche, che permette di ottenere considerevoli risultati terapeutici su numerose patologie. l’ozono ha la capacità di modificare le sostanze che producono infiammazione (atp, h+, prostaglandine, serotonina, interleuchine), rendendole “incapaci” di produrre dolore. favorisce inoltre il microcircolo e la nutrizione dei tessuti, grazie a una miglior ossigenazione. l’ozonoterapia esiste da oltre un secolo e oggigiorno la sua efficacia è stata riconosciuta ufficialmente dalla comunità scientifica.
E’ una metodica che si è consolidata nel corso degli anni e che oggi rappresenta un prezioso coadiuvante di numerose terapie convenzionali nel trattamento di molteplici affezioni dolorose e più in generale di diverse patologie dell’organismo umano. andiamo dunque a scoprire nel dettaglio, la storia, le applicazioni e i benefici riconosciuti di questo trattamento. ossigeno-ozono terapia: la storia l’ossigeno ozonoterapia ha oltre 100 anni di storia. l’ozono fu scoperto da un medico tedesco fu lui a dargli questo nome, che in greco (verbo ozo) significa “emanare odore”, proprio per via del caratteristico odore pungente. era il 1832. venne impiegato per la prima volta in ambito medico, durante la seconda guerra mondiale: grazie all’ozono vennero salvate centinaia di militari, grazie alle sue proprietà altamente disinfettanti.
Attualmente è in uso in diversi paesi europei, in italia è impiegato dal 1983, anno in cui venne costituita la fondazione della società italiana di ossigeno-ozonoterapia. (sioot). ossigeno-ozono terapia: come funziona come avviene la somministrazione dell’ossigeno ozonoterapia? esistono diverse metodologie, le più utilizzate sono fondamentalmente tre: tramite iniezione per via intramuscolare, intra-articolare intradermica, sottocutanea tramite applicazioni topiche sulle zone interessate con creme oppure oli, acqua ozonizzata tramite autoemotrasfusione: ossigeno-ozono terapia: ambiti di applicazione su quali patologie è efficace? l’ossigeno ozonoterapia offre importanti benefici per una moltitudine di affezioni afferenti ai diversi sistemi dell’organismo.
Eccoli di seguito riassunti: patologie vascolari, arteriopatia periferica, insufficienza venosa periferica, ulcere trofiche patologie ortopediche, quali lombosciatalgia, cervicalgia, cervico-brachialgia, dorsalgia, osteoartrosi, sciatica, coxartrosi, artrosi, ernie, protrusioni e ancora contratture muscolari, spasticità, tremori, tensioni croniche e fibro mialgia patologie oculistiche, quali la maculopatia degenerativa patologie intestinali, come le coliti epatopatie dolore neuropatico, neuropatie e parestesie, nevralgie patologie gastriche, quali la gastrite e l’infezione da helicobacter pylorii infezioni virali, quali herpes simplex, genitalis e zooster, infezioni uro-ginecologiche e infezioni antibiotico resistenti
Patologie dermatologiche, tra cui l’acne cefalee vascolare e miotensiva vertigini (sdr. menière), acufeni reumatismo articolareartrite reumatoide asma cardiopatia ischemica aterosclerosi è utilizzato anche in: medicina sportiva medicina fisica e riabilitativa medicina estetica e programma antiage adiuvante durante la radioterapia / chemioterapia ossigeno-ozono terapia: benefici quali sono i principali benefici che offre questa terapia? azione antalgica, antidolorifica e antinfiammatoria azione virus statica, antibatterica e antimicotica
azione antiossidanteazione sinergica con i farmaci con riduzione degli effetti collaterali attivazione di sistemi neuro protettivi incremento delle difese immunitarie ottimizzazione dell’impiego dell’ossigeno nel sangue con effetto rivitalizzante miglioramento della circolazione sanguigna e dell’apporto di ossigeno nel tessuto ischemico stimolazione del sistema neuroendocrino con sensazione di benessere.
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L’ozonoterapia consiste nell’uso di una miscela di ossigeno e ozono per scopi terapeutici. Esistono diverse modalità di somministrazione dell’ozono a seconda della patologia da trattare.The American Cancer Society, considera l’ozonoterapia e l’esposizione a ozono inutili o dannose, e diverse revisioni sistematiche confermano l’assenza di evidenze sanitarie positive. Secondo altri punti di vista la validità scientifica di questa forma di terapia sarebbe controversa: se taluni ritengono che l’ozono abbia proprietà terapeutiche, altri ritengono che si tratti di una pratica non scientifica priva di effetti benefici. L’Istituto Superiore di sanità, rilevando la mancanza di dati qualitativamente e quantitativamente sufficienti a generare delle evidenze scientifiche, nel 2006 convocò una conferenza di consenso al fine di analizzarne i principali aspetti epidemiologici, economici e organizzativi del trattamento per lombosciatalgie da ernia discale. La stessa Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia fa rientrare tale pratica nell’alveo delle medicine non convenzionali per le quali deve essere doverosamente informato il paziente circa le riserve esistenti sulla asserita efficacia terapeutica. Secondo i sostenitori di questa tecnica si otterrebbero, nei casi di dorsopatia, risposte positive fino al 70-80% dei casi. Secondo ricercatori dell’Università di Siena la tecnica sfrutterebbe i seguenti meccanismi d’azione sul dolore:
- L’attivazione del sistema antinocicettivo discendente.
- Rilascio di endorfine, che bloccano la trasmissione del segnale nocivo al talamo e la corteccia cerebrale
- Ipostimulatione con elevazione della soglia di attivazione, collegato alla degenerazione ossidativa dei nocicettori-C.
- Simultanea stimolazione psicogena del sistema analgesico centrale indotta dalla iniezione di gas, in qualche modo a causa di un utile effetto placebo.
- Localizzata ossigenazione e analgesia, importante in termini di rilassamento muscolare e vasodilatazione e riattivazione del metabolismo muscolare, favorendo l’ossidazione del lattato e la conseguente neutralizzazione dell’acidosi, inoltre si ottiene una maggiore sintesi di adenosina trifosfato (ATP) con riassorbimento del Ca2+ e infine un riassorbimento dell’edema. Inoltre, un ulteriore effetto analgesico può essere derivato dalla induzione di enzimi antiossidanti.
Prove su animali dimostrerebbero che l’iniezione di ossigeno decomprime l’ernia del disco con conseguente ritiro del disco, ciò con prove sufficienti sulla sicurezza del trattamento clinico. (Wikipedia)