Dove fare l’ozonoterapia

L’ernia del disco e altre problematiche osteoarticolari a volte sono estremamente dolorose per chi ne soffre. l’ozonoterapia, di cui ormai si sente parlare spesso, può rappresentare una valida strategia terapeutica. Ma…. Dove fare l’ozonoterapia ?

affrontiamo l’argomento con il dott. cristiano renato fusi, fisiatra della casa di cura la madonnina e responsabile dell’unità operativa di riabilitazione specialistica e dei servizi ambulatoriali di riabilitazione degli istituti clinici  di cosa si tratta l’ozonoterapia, o per utilizzare una terminologia più completa “l’ossigeno-ozonoterapia”, è un trattamento medico che consiste nell’introduzione nell’organismo di una miscela di ossigeno e ozono avente un’azione analgesica e antinfiammatoria. 

le modalità di somministrazione variano a seconda della patologia da trattare. nel contesto fisioterapico, per quanto riguarda problematiche come, ad esempio, l’ernia del disco, si possono effettuare: infiltrazioni intra-discali (sotto scopia), eseguite in ambienti attrezzati e idonei;  iniezioni meno “invasive” nella muscolatura paravertebrale a livello dei metameri interessati dall’ernia, individuata tramite risonanza magnetica o tc. presso la casa di cura la madonnina eseguiamo la procedura meno invasiva.

E per quali patologie l’ozonoterapia è una pratica medica utilizzata in diversi contesti, dalla dermatologia all’odontoiatria; dalla chirurgia vascolare alla neurologia.   nella fisiatria e riabilitazione, si tratta di una terapia particolarmente adatta per problematiche quali: artrosi; ernia del disco (lombosciatalgie e lombalgie); patologie infiammatorie/infettive; tendiniti e tendinosi (es. epicondiliti e patologie del tendine di achille). l’ozono medicale

L’ozono (o3) è un gas che in natura va a modificare la struttura delle molecole di ossigeno (o2) dell’atmosfera aggiungendo a queste un terzo atomo. si tratta di una sostanza instabile, che tende a tornare alla forma a 2 atomi e che, se inalata, può risultare nociva a livello polmonare.  l’ozono medicale, utilizzato per i trattamenti medici quali, appunto, l’ossigeno-ozonoterapia, viene prodotto da specifiche apparecchiature in grado di mescolarlo all’ossigeno in opportune concentrazioni e volumi, che variano a seconda del disturbo da curare. 

I benefici dell’ozono  le proprietà dell’ozono sono molteplici, fra le quali:  aumento dell’ossigenazione di cellule e di tessuti, favorendo la rigenerazione e l’eliminazione delle tossine; azione antibatterica, antimicotica e antivirale;  azione antidolorifica (inattiva i metaboliti algogeni e favorisce la produzione di endorfine);  azione antinfiammatoria (riduce i mediatori della flogosi che diffondono l’infiammazione); azione defatigante; miglioramento del microcircolo sanguigno; supporto alla formazione di nuovi vasi sanguigni (neo-angiogenesi).

Di conseguenza, l’ozonoterapia può determinare, nel paziente che vi si sottopone, una riduzione della terapia farmacologica, come anche dei tempi di recupero funzionale e del ricorso al trattamento chirurgico. rischi e controindicazioni “l’ozonoterapia è sicura, innocua per l’organismo e poco invasiva, ma si tratta di una procedura manu medica che, quindi, deve essere eseguita da un medico esperto – ricorda il dott. fusi– . prima di effettuare il trattamento, occorre, ad ogni modo, consultare il proprio medico di fiducia, in quanto si tratta di una terapia controindicata in stato di gravidanza e per alcune patologie quali ad esempio:

Cardiopatie e/o patologie cardiovascolari;  emopatie e/o problemi di coagulazione; favismo; ipertiroidismo;  patologie respiratorie.  dolore del trattamento  come accennato precedentemente, le modalità di somministrazione dell’ozono sono molteplici, alcune delle quali meno invasive di altre.  per quanto riguarda le infiltrazioni, nella procedura viene utilizzato un ago di dimensioni ridotte.


Link Utili:

L’ozonoterapia consiste nell’uso di una miscela di ossigeno e ozono per scopi terapeutici. Esistono diverse modalità di somministrazione dell’ozono a seconda della patologia da trattare.The American Cancer Society, considera l’ozonoterapia e l’esposizione a ozono inutili o dannose, e diverse revisioni sistematiche confermano l’assenza di evidenze sanitarie positive. Secondo altri punti di vista la validità scientifica di questa forma di terapia sarebbe controversa: se taluni ritengono che l’ozono abbia proprietà terapeutiche, altri ritengono che si tratti di una pratica non scientifica priva di effetti benefici. L’Istituto Superiore di sanità, rilevando la mancanza di dati qualitativamente e quantitativamente sufficienti a generare delle evidenze scientifiche, nel 2006 convocò una conferenza di consenso al fine di analizzarne i principali aspetti epidemiologici, economici e organizzativi del trattamento per lombosciatalgie da ernia discale. La stessa Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia fa rientrare tale pratica nell’alveo delle medicine non convenzionali per le quali deve essere doverosamente informato il paziente circa le riserve esistenti sulla asserita efficacia terapeutica. Secondo i sostenitori di questa tecnica si otterrebbero, nei casi di dorsopatia, risposte positive fino al 70-80% dei casi. Secondo ricercatori dell’Università di Siena la tecnica sfrutterebbe i seguenti meccanismi d’azione sul dolore:

  • L’attivazione del sistema antinocicettivo discendente.
  • Rilascio di endorfine, che bloccano la trasmissione del segnale nocivo al talamo e la corteccia cerebrale
  • Ipostimulatione con elevazione della soglia di attivazione, collegato alla degenerazione ossidativa dei nocicettori-C.
  • Simultanea stimolazione psicogena del sistema analgesico centrale indotta dalla iniezione di gas, in qualche modo a causa di un utile effetto placebo.
  • Localizzata ossigenazione e analgesia, importante in termini di rilassamento muscolare e vasodilatazione e riattivazione del metabolismo muscolare, favorendo l’ossidazione del lattato e la conseguente neutralizzazione dell’acidosi, inoltre si ottiene una maggiore sintesi di adenosina trifosfato (ATP) con riassorbimento del Ca2+ e infine un riassorbimento dell’edema. Inoltre, un ulteriore effetto analgesico può essere derivato dalla induzione di enzimi antiossidanti.

Prove su animali dimostrerebbero che l’iniezione di ossigeno decomprime l’ernia del disco con conseguente ritiro del disco, ciò con prove sufficienti sulla sicurezza del trattamento clinico. (Wikipedia)

Appuntamenti
Whatsapp
Email