Quando fare ozonoterapia

L’ozonoterapia, o più correttamente l’ossigeno-ozonoterapia, è un trattamento con azione antinfiammatoria e antidolorifica. Sappiamo riconoscere  Quando fare ozonoterapia indicato nei pazienti affetti da alcune patologie

Lombosciatalgia, lombo cruralgia e cervico brachialgia, dovute a patologie specifiche della colonna vertebrale, quali l’ernia del disco o protrusione discale. I pazienti che ne soffrono presentano dolore alla schiena o al collo; il dolore dalla schiena può irradiarsi al gluteo, alla coscia e lungo l’arto inferiore, mentre la sintomatologia dolorosa dal collo può estendersi a tutto il braccio e in alcuni casi fino alle dita della mano .Come funziona l’ossigeno -ozonoterapia? Il trattamento si effettua mediante iniezioni intramuscolari paravertebrali, ovvero nella zona della colonna vertebrale da cui parte il processo patologico, vicino alla localizzazione del dolore.

Per conoscere la regione esatta, il fisiatra si avvale dei risultati della risonanza magnetica cui il paziente si è precedentemente sottoposto Viene iniettata una miscela di ossigeno e ozono, dosata mediante un apposito macchinario È necessario un ciclo di almeno dieci iniezioni con cadenza mono o bisettimanale All’interno di un progetto riabilitativo personalizzato volto anche alla prevenzione di nuovi episodi acuti, il trattamento con ossigeno-ozonoterapia sarà poi affiancato da un percorso fisioterapico di rieducazione posturale Quali sono i vantaggi dell’ossigeno-ozonoterapia  Le proprietà dell’ozono sono molteplici: Azione antibatterica e antivirale  Azione antinfiammatoria e antiedemigena per riduzione di sostanze pro-infiammatorie, stimolazione della neo angiogenesi e aumento della produzione di enzimi antiossidanti 

Azione antidolorifica per inattivazione dei mediatori algogeni  e induzione alla produzione di endorfine  Incremento della produzione dei metaboliti responsabili del rilascio di ossigeno ai tessuti (2,3 difo sfoglicerato) e aumento della deformabilità dei globuli rossi. Il trattamento con ossigeno-ozonoterapia consente di sfruttare l’azione antinfiammatoria e antidolorifica della miscela, è un trattamento sicuro, di rapida esecuzione e privo di effetti collaterali. Occorrono circa 15-30 giorni per avvertire i benefici del trattamento. A lungo termine, può ottenersi la riduzione del volume dell’ernia discale grazie all’effetto disidratante dell’ozono sul disco intervertebrale.

L’ossigeno-ozonoterapia è dolorosa o pericolosa? Il trattamento si esegue in ambulatorio, dura pochi minuti, è sicuro, adatto a tutti e non ha effetti collaterali. Il paziente avvertirà solo il fastidio legato all’iniezione e subito dopo, per qualche minuto, una sensazione di gonfiore alla schiena. Follow-up  Nel corso della prima seduta il paziente sarà invitato a sedersi e a rilassarsi per una decina di minuti dopo l’iniezione, in presenza del fisiatra, in modo che sia seguito passo nel trattamento. È consigliabile, sempre per la prima seduta, che il paziente sia accompagnato, cosicché – laddove preferisca non guidare in seguito a un lieve fastidio alla schiena – possa tornare a casa comodamente.

È bene poi che la sera stessa del trattamento, il paziente eviti di compiere sforzi o di sollevare pesi. Sono previste norme di preparazione? Non sono previste norme di preparazione; è  necessario presentarsi alla prima seduta di trattamento con documentazione idonea: visita del medico inviante ed esame di Risonanza Magnetica o eventualmente TAC.

L’ozonoterapia consiste nell’introduzione di ozono nell’organismo attraverso diverse modalità di somministrazione: Via intrarteriosa ed intravenosa; Iniezione intra-articolare o sottocutanea;  Insufflazione intestinale;  Applicazioni locali, con acqua ozonizzata, creme a base di ozono e olio ozonizzato. L’ozono può essere introdotto anche mediante autoemotrasfusione: il sangue viene prelevato per via endovenosa dal paziente, esposto all’ozono e rimesso in circolo.


Link Utili:

L’ozonoterapia consiste nell’uso di una miscela di ossigeno e ozono per scopi terapeutici. Esistono diverse modalità di somministrazione dell’ozono a seconda della patologia da trattare.The American Cancer Society, considera l’ozonoterapia e l’esposizione a ozono inutili o dannose, e diverse revisioni sistematiche confermano l’assenza di evidenze sanitarie positive. Secondo altri punti di vista la validità scientifica di questa forma di terapia sarebbe controversa: se taluni ritengono che l’ozono abbia proprietà terapeutiche, altri ritengono che si tratti di una pratica non scientifica priva di effetti benefici. L’Istituto Superiore di sanità, rilevando la mancanza di dati qualitativamente e quantitativamente sufficienti a generare delle evidenze scientifiche, nel 2006 convocò una conferenza di consenso al fine di analizzarne i principali aspetti epidemiologici, economici e organizzativi del trattamento per lombosciatalgie da ernia discale. La stessa Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia fa rientrare tale pratica nell’alveo delle medicine non convenzionali per le quali deve essere doverosamente informato il paziente circa le riserve esistenti sulla asserita efficacia terapeutica. Secondo i sostenitori di questa tecnica si otterrebbero, nei casi di dorsopatia, risposte positive fino al 70-80% dei casi. Secondo ricercatori dell’Università di Siena la tecnica sfrutterebbe i seguenti meccanismi d’azione sul dolore:

  • L’attivazione del sistema antinocicettivo discendente.
  • Rilascio di endorfine, che bloccano la trasmissione del segnale nocivo al talamo e la corteccia cerebrale
  • Ipostimulatione con elevazione della soglia di attivazione, collegato alla degenerazione ossidativa dei nocicettori-C.
  • Simultanea stimolazione psicogena del sistema analgesico centrale indotta dalla iniezione di gas, in qualche modo a causa di un utile effetto placebo.
  • Localizzata ossigenazione e analgesia, importante in termini di rilassamento muscolare e vasodilatazione e riattivazione del metabolismo muscolare, favorendo l’ossidazione del lattato e la conseguente neutralizzazione dell’acidosi, inoltre si ottiene una maggiore sintesi di adenosina trifosfato (ATP) con riassorbimento del Ca2+ e infine un riassorbimento dell’edema. Inoltre, un ulteriore effetto analgesico può essere derivato dalla induzione di enzimi antiossidanti.

Prove su animali dimostrerebbero che l’iniezione di ossigeno decomprime l’ernia del disco con conseguente ritiro del disco, ciò con prove sufficienti sulla sicurezza del trattamento clinico. (Wikipedia)

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